Scheda opera
Dati tecnici
anno | 2023 |
data di acquisto | acquisito in portafoglio |
valore corrente stimato in € | consultare la Tabella dei Prezzi aggiornata |
identificazione del soggetto | dipinto astratto/opera ricostruttivista |
materiali e tecniche | olio su tela/tecnica mista/opera materica |
misure in centimetri cm | 100 x 80 x 1,8 |
iscrizioni | firma autografa |
tecnica di iscrizione | olio |
posizione dell’iscrizione | sul retro/in basso/a destra |
trascrizione | Valvo |
certificato di autenticità | emesso contestualmente alla vendita |
multipli d’arte | nessuna stampa emessa |
stato di conservazione | opera intatta |
localizzazione dell’opera | Roma · Italia |
diritto d’autore | © tutti i diritti riservati · globale · S.I.A.E. |
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Descrizione opera
Agli Antipodi
Vistosità. Sfacciataggine. Gusto kitsch. Abbinamenti cromatici decisamente azzardati. Pacchiane colature di vernice che imbrattano specularmente la tela.
Street art. Pop art.
L’opera struscia letteralmente contro determinate correnti del ‘900 moderno, così come, del resto, tende a ricordare alcuni fenomeni paralleli d’arte contemporanea, impregnandosi di rimandi e citazioni promiscue. Un evidente esempio di ciò: il simbolo anarchico presente sulla costola destra della tela. Il ratto anarchico di Banksy. O ancora: alcune opere a tema anarchico realizzate dal contemporaneo francese Jean Mirre.
La serie di quadrati sovrapposti, nella parte sinistra, riporta naturalmente alla memoria la produzione di Andy Warhol.
L’aggrovigliarsi frenetico di una miriade di creature serpentiformi: un evidente omaggio all’opera di Keith Haring.
Ma questa, ricordiamolo, è e rimane pur sempre un’opera di Valvo.
Il fondo della tela è di un nero cupo. Tra quest’ultimo e le citazioni policrome in primo piano si frappone, ben celata, la semantica tipica dell’autore.
Cosa vuole esprimere dunque l’artista con questa particolare struttura compositiva?
Forse un senso di appartenenza al proprio tempo? Al proprio secolo?
Presumibilmente sì.
Trattasi tuttavia di un’appartenenza “indipendente”: slegata cioè dal concetto di pedissequa imitazione generata dagli stimoli del presente.
L’opera, pertanto, contestualizza se stessa all’interno del proprio periodo ma, al contempo, nega quest’ultimo, e lo fa con gli stessi mezzi attraverso cui se ne rende momentaneamente portavoce.
Il messaggio è evidente e squisitamente contraddittorio: “Io faccio parte di questo tempo. Parimenti, ad esso non mi assimilo”.
Il quadro è permeato del forte simbolismo onnipresente in Valvo. Un aspetto che ci porta a ritroso, si direbbe: sino alla notte dei tempi. Le spirali angolate, le cerchiature tagliate, come anche il frenetico divincolarsi degli elementi costitutivi, il sussulto vitale e primigenio delle particelle.
Un complesso di fattori che, più che ammiccare a questa o quella tendenza contemporanea, pare collegarsi direttamente ad una fase di genesi cosmica. Di circonvoluzione planetaria. Un “ambiente” in cui comete infuocate precipitano rovinosamente, bagliori di luce saettano scintillando, ammassi materici si agglomerano con inaudita violenza.
Da un barattolo di “Salsa di Pomodoro”, si potrebbe dire, sino agli albori della vita.
Anche in questo caso l’autore non smentisce se stesso, adoperando scaltramente ogni strumento disponibile per poi fonderlo, colarlo in uno stampo originale e forgiarlo nuovamente con fattezze autentiche.
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