Scheda opera
Dati tecnici
anno | 2023 |
data di acquisto | acquisito in portafoglio |
valore corrente stimato in € | consultare la Tabella dei Prezzi aggiornata |
identificazione del soggetto | dipinto astratto/opera ricostruttivista |
materiali e tecniche | olio su tela/tecnica mista/opera materica |
misure in centimetri cm | 150 x 80 x 1,8 (10 tele 30 x 40 x 1,8) |
iscrizioni | firma autografa |
tecnica di iscrizione | olio |
posizione dell’iscrizione | sul retro/in basso/a destra |
trascrizione | Valvo |
certificato di autenticità | emesso contestualmente alla vendita |
multipli d’arte | nessuna stampa emessa |
stato di conservazione | opera intatta |
localizzazione dell’opera | Roma · Italia |
diritto d’autore | © tutti i diritti riservati · globale · S.I.A.E. |
Immagine ad alta definizione dell’opera (ingrandibile)
Cliccare sull’immagine dell’opera per l’ingrandimento sulla piattaforma fotografica Flickr (visione consigliata su schermo PC) ⚠️© Copyright: tutti i diritti sono riservati · S.I.A.E. · Vietato ogni tipo di utilizzo.
L’immagine è filigranata con il logo del sito
Descrizione opera
Apoteosi Lunare
Quest’opera siderale, dall’impasto bianco-bluastro, si compone di dieci tele affiancate, di piccolo formato: ciascuna tela misura trenta centimetri per quaranta, per una misura complessiva di centocinquanta centimetri di larghezza per ottanta di altezza.
La semiotica che permea il dipinto è incisiva, fortemente simbolica, dal contrasto cromatico elevato e presenta uno stile pittorico rarefatto e marcato al tempo stesso.
La scrittura dell’opera avviene attraverso la tracciatura di linee, serpentine, quadrature e cerchiature che si intersecano reciprocamente dando luogo ad un’ibridazione geometrica di forte impatto. Un’insieme di blocchi strutturali, si direbbe, meccanicamente funzionali al senso d’insieme.
Il candore lunare, espresso dalle tonalità biancastre di riempimento, apre la strada ad un’impalcatura poli-dimensionale, più profonda e indefinita. La semantica dei segni grafici superficiali si ripercuote verso l’interno del componimento, suggerendo uno sviluppo prettamente tridimensionale. Le dinamiche costruttive dell’opera palesano pertanto, a livello concettuale, la presenza di una vera e propria massa di vertici e segmenti, che si impongono all’interno di uno spazio ideale. Per specifica volontà dell’autore, non ci è dato intendere il senso complessivo della totalità dei flussi in gioco. Possiamo tuttavia avvertire, seppure in modo parziale, determinate direzionalità ed impulsi, spinte e pesi, contatti e separazioni, che oscillano all’interno di un tutto che parrebbe sillogisticamente sincronizzato come i meccanismi all’interno di un orologio dal funzionamento perfetto.
Ci sembra quasi di assistere al complesso moto di un sistema, di un qualche dispositivo superiore e “planetario”, di cui ignoriamo completamente lo scopo, pur potendone apprezzare l’andamento.
Ma è precipuamente nel perseverante latitare della percezione globale di ciò a cui assistiamo che si cela il significato intrinseco dell’opera stessa. Qui non conta affatto la finalità ultima di ciò che avviene. Qui conta unicamente il fatto che un determinato fenomeno stia avvenendo e che noi, come spettatori, possiamo fruire visivamente di siffatto spettacolo. In tutte le sue accezioni. In tutte le sue fattezze. In tutta la sua misteriosa efficacia.
“Apoteosi Lunare” ovvero deificazione stessa della Luna come soggetto. Qualcosa di presente, dunque, ma sostanzialmente sfuggente alla nostra conoscenza. Sono il dubbio e la domanda, pertanto, a costituire la chiave di lettura dell’intero lavoro. È il chiedersi il dove, il quando, il come e, naturalmente, il perché di quanto avviene. E mentre ci poniamo tali quesiti, portando avanti la nostra indagine, ci rendiamo conto che l’opera, in realtà, sta già compiendo il suo lavoro sulla nostra percezione. L’opera esprime sé stessa connettendosi direttamente al nostro subconscio e lo fa senza chiederci preventivamente alcun permesso. Potremmo definirla come un’opera psicologicamente invasiva, come infatti è.
Il rapporto che si instaura con il dipinto è ipnotico, a tratti disorientante.
Dobbiamo abbandonarci dunque a tale visione. Dobbiamo arrenderci, senza alcuna riserva, al suo inesorabile compiersi all’interno della nostra psiche. Così, e solo così, potremo assorbirne l’essenza.
Altre immagini dell’opera
(selezionando un’immagine si aprirà la galleria fotografica per quest’opera)
Catalogo opere
(Selezionando un’immagine si passerà alla sezione Catalogo opere)