Conakry, Mercato

Scheda opera

Conakry, Mercato · codice opera XV9G

Dati tecnici

anno2023
data di acquistoacquisito in portafoglio
valore corrente stimato in €consultare la Tabella dei Prezzi aggiornata
identificazione del soggettodipinto astratto/opera ricostruttivista
materiali e tecnicheolio su tela/opera materica
misure in centimetri cm80 x 60 x 1,8
iscrizionifirma autografa
tecnica di iscrizioneolio
posizione dell’iscrizionesul retro/in basso/a destra
trascrizioneValvo
certificato di autenticitàemesso contestualmente alla vendita
multipli d’artenessuna stampa emessa
stato di conservazioneopera intatta
localizzazione dell’operaRoma · Italia
diritto d’autore© tutti i diritti riservati · globale · S.I.A.E.

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Raisuli Oimar Tancredi Valvo · Conakry, Mercato ·  2023 · Picture 0 · © All rights reserved S.I.A.E.
Conakry, Mercato · codice opera XV9G

Descrizione opera

Conakry, Mercato

L’opera parla da sé. E, il suo solo titolo, ci fornisce davvero tutto ciò che dobbiamo sapere. Questo, molto semplicemente, è un mercato africano all’aperto. Uno dei tanti. Uno qualsiasi. Non uno in particolare. È la vita in centrafrica. È normale. È quotidiana. È come sempre. Nulla di speciale. È come è ogni giorno.
E, da siffatta “normalità”, da tale silente quotidianità, prende vita un’opera che merita di essere osservata lungamente ed in assoluto silenzio.
Solo il silenzio, infatti, ci permette di udirne i suoni che ne scaturiscono.
Conacry, Mercato” è un’opera acustica, oltre che pittorica. È un’opera olfattiva. Tattile.
Non vi è alcun dubbio.
Lo stile ricostruttivista fa qui uso della tecnica materica, oltre che di quella cromatica, in modo massiccio e pragmatico.
Nella visione del lavoro si è avvolti da una sensazione epidermica, potendo quasi “toccare con mano” il frutto del lavoro della terra, saggiandone consistenza, ruvidità, peso e dimensione.
L’insieme promiscuo delle quadrature cromatiche, una adiacente all’altra ma non mescolate tra loro, settorializza lo spazio pittorico in campiture di colore ben distinte e riconoscibili. Tali aree, in effetti, si ammassano reciprocamente, in una competizione frenetica e vitale tesa a catturare la nostra attenzione. Al primeggiare dell’una sull’altra. Il risultato è un gioco di spinte e di pesi, di contorni e di contrasti, armonizzati integralmente all’interno di una sinfonia onnicomprensiva che tutto coglie. Che tutto offre. Tale concetto produce una compressione pittorica a trecentosessanta gradi, che parte dall’esterno e risulta indirizzata verso il centro della tela: punto in cui, infatti, si tende ad avvertirla con maggiore intensità.
È il meccanismo del mercato stesso. La logica della vendita. L’opportunità del libero scambio.
E, precipuamente dalle dinamiche di funzionamento di un mercato africano in piena strada l’opera assorbe la propria impalcatura costruttiva, a livello bidimensionale.
L’opera, pertanto, non rappresenta unicamente ciò che si vede ma anche e soprattutto ciò che viene fatto. Dunque, essa, non esemplifica in senso stretto quello che accade in modo rappresentativo. Piuttosto, è essa stessa ad accadere, a succedere davanti ai nostri occhi. In quanto opera. L’osservazione di questo dipinto dispiega al nostro sguardo il suo soggetto in modalità talmente diretta da creare una connessione temporale strettissima e quasi simultanea tra ciò che intendiamo e ciò di cui stiamo effettivamente fruendo.
In conseguenza di ciò, notiamo come, in questo caso, l’artista utilizzi la tecnica ricostruttivista in senso concettuale, ancor più che in senso prettamente grafico. La ricerca della figura e lo spasmo nel recupero di questa stessa, sono qui estremizzati a tal punto che materia e diegesi si fondono tra loro in un impasto inscindibile di colori, linee, macchie e sovrapposizioni. Quel che ne risulta è la mistura di sensazioni e percezioni, di stimoli e sollecitazioni, che si dipanano universalmente nel loro contesto d’insieme.
Una coralità di informazioni, così numerose e così diverse, riunite in un tutto affollato, cangiante ed urlante.

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