Il Giardino tra le Siepi

Scheda opera

Il Giardino tra le Siepi · codice opera SC49

Dati tecnici

anno2023
data di acquistoacquisito in portafoglio
valore corrente stimato in €consultare la Tabella dei Prezzi aggiornata
identificazione del soggettodipinto astratto/opera ricostruttivista
materiali e tecnicheolio su tela/tecnica mista/opera materica
misure in centimetri cm80 x 60 x 1,8
iscrizionifirma autografa
tecnica di iscrizioneolio
posizione dell’iscrizionesul retro/in basso/a destra
trascrizioneValvo
certificato di autenticitàemesso contestualmente alla vendita
multipli d’artenessuna stampa emessa
stato di conservazioneopera intatta
localizzazione dell’operaRoma · Italia
diritto d’autore© tutti i diritti riservati · globale · S.I.A.E.

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Raisuli Oimar Tancredi Valvo · Il Giardino tra le Siepi ·  2023 · Picture 0 · © All rights reserved S.I.A.E.
Il Giardino tra le Siepi · codice opera SC49

Descrizione opera

Il Giardino tra le Siepi

“Il Giardino tra le Siepi” è un’opera ricostruttivista in pieno stile Valvo che può annoverarsi nel ricco ciclo stilistico delle opere naturalistiche su giardini, fiori e vegetazione.
Ricordiamo, a tal proposito, alcune opere appartenenti a questo filone, eseguite da artisti di fine ottocento – inizi novecento quali Claude Monet, Henri Matisse e Gustav Klimt.
Il dipinto è un pot-pourri di campiture materiche, giochi di luce, elementi grafico-simbolici, colori, linee e circolarità.
Da notare che le svariate ricorrenze dei toni verdastri, diffusi in modo omogeneo sulla tela, non costituiscono, tuttavia, la tonalità dominante dell’opera. Tali toni si estendono a sostrato di sfondo della composizione, che vede prevalere invece il giallo in molteplici gradazioni, contaminato, a sprazzi, dall’inserimento di elementi stilizzati e policromi in stile floreale, quali il rosso, l’arancio, il rosa e il blu. Il posizionamento di tali particelle costitutive non è casuale e pare suggerire il comparire spontaneo delle varie infiorescenze ed annesse cromie in un contesto naturale in cui, tuttavia, è chiaramente presente la mano dell’uomo, che ne gestisce l’architettura scenografica di base.
Una “X”, elemento ricorrente nell’autore, compare nella metà destra della tela e, alle sue estremità, è intersecata da sottili striature perpendicolari ad essa e del medesimo colore.
L’impatto visivo dell’opera è enfatico. È opulenza primaverile. È la dovizia delle varianti. È spettacolo vegetativo in pieno rigoglio.
La cupezza delle campiture cromatiche in verde scuro viene attenuata dalla presenza di strisciate materiche di colore verde-grigiastro, assai più chiare, che fungono da ponte tra le zone per così dire “ombrose” e gli elementi grafici in bianco, che vanno a costruire una mappatura uniforme di veri e propri punti luminosi sparsi nella totalità dello spazio pittorico.
Tra i vari simbolismi vi è la ricorrenza della serpentina, altro elemento tipico in Valvo, presente in alto a sinistra, come anche, in forma stilizzata, nella parte destra della costola superiore della tela o all’interno del quarto basso sinistro.
La struttura visiva è, come detto, uniforme. Ben bilanciata. Non viene dato particolare rilievo a questo o quel punto della composizione. Questo lavoro va letto, infatti, nella sua totalità. Nel suo insieme.
Qui, la tecnica ricostruttivista, fa un uso oculato dei diversi fattori in gioco, quali gli accavallamenti tra le parti, la discromia delle tonalità di ogni singolo colore offerto, la policromia della tavolozza complessiva, gli incastri, le rotazioni, le circonvoluzioni e le distanze reciproche. Ne consegue, a livello percettivo, una sorta di flash psichico. L’innesco della reminiscenza. La proiezione psicologica di ciò di cui abbiamo avuto esperienza, di ciò che conosciamo già, a cui va a sovrapporsi, di pari passo, il risultato dell’esecuzione pittorica. Ed è per l’appunto in tale mescolanza, in tale parallelismo, in tale sovra impressione, che si enuclea l’idea cardine a fondamento dell’opera stessa.
Osserviamo la tela, uno spazio in cui la figura non trova alcun posto per sé, pur volendovisi insinuare accanitamente, e quel che vediamo è dunque un giardino: un giardino tra le siepi.

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