Lo Screzio

Scheda opera

Lo Screzio · codice opera LB4S

Dati tecnici

anno2023
data di acquistoacquisito in portafoglio
valore corrente stimato in €consultare la Tabella dei Prezzi aggiornata
identificazione del soggettodipinto astratto/opera ricostruttivista
materiali e tecnicheolio su tela/tecnica mista/opera materica
misure in centimetri cm80 x 60 x 1,8
iscrizionifirma autografa
tecnica di iscrizioneolio
posizione dell’iscrizionesul retro/in basso/a destra
trascrizioneValvo
certificato di autenticitàemesso contestualmente alla vendita
multipli d’artenessuna stampa emessa
stato di conservazioneopera intatta
localizzazione dell’operaRoma · Italia
diritto d’autore© tutti i diritti riservati · globale · S.I.A.E.

Immagine ad alta definizione dell’opera (ingrandibile)

Cliccare sull’immagine dell’opera per l’ingrandimento sulla piattaforma fotografica Flickr (visione consigliata su schermo PC) ⚠️© Copyright: tutti i diritti sono riservati · S.I.A.E. · Vietato ogni tipo di utilizzo.

L’immagine è filigranata con il logo del sito

Raisuli Oimar Tancredi Valvo · Lo Screzio ·  2023 · Picture 0 · © All rights reserved S.I.A.E.
Lo Screzio · codice opera LB4S

Descrizione opera

Lo Screzio

Questo studio del 2023, stilisticamente affine ad altre quattro opere dello stesso autore, tra cui: “Ossidazione di un Sogno”, “Ritratto di Ilaria”, “Il Corno d’Africa” e “L’Ora della Siesta”, è, per alcuni aspetti, funzionale alla preparazione per l’esecuzione di un’opera maggiore di Valvo: “Izyum, Ucraina, 2022”, eseguito nel 2023.
Lo “screzio”, ovvero il disaccordo.
Ma di che tipo di disaccordo si parla?
Disaccordo tra le parti? No di certo.
Gli elementi semantici trovano tutti un loro senso funzionale all’interno del lavoro: sia per quanto riguarda il loro posizionamento, sia per l’interconnessione reciproca che scorre tra essi.
Qual’è, dunque, il significato del titolo dell’opera?
Presumibilmente si fa qui riferimento alla natura dei sentimenti umani. Questo lavoro potrebbe essere in effetti definito una composizione “umorale”.
Osserviamo.
La tonalità di sfondo parte dal bianco, nel quarto inferiore sinistro, per sfumare poi al rosso vivo e, infine, al nero cupo. Incrostazioni materiche fanno la loro comparsa nelle zone liminali in cui il colore di sfondo muta: sono rosa e rosso bordeaux scuro. È presente una simbologia grafica di tipo paleocristiano dovuta alla ricorrenza dell’immagine stilizzata del “pesce”: in orizzontale nella parte centrale della tela o, capovolta, nell’angolo inferiore sinistro. Figure vermicolari e serpentiformi, tipiche dell’autore, si insinuano, in modo più o meno stilizzato, in tutto il corpo dell’opera.
Tanto le aree chiare, come pure quelle via via più scure, sono strutturate secondo il concetto, assai caro all’autore, di un’implicita profondità di campo in cui gli stessi elementi, in primo piano, ridondano per così dire all’infinito e verso gli strati più profondi, fino a diventare di fatto invisibili.
Tagli diagonali di lunghezza pronunciata, ricorrenti in Valvo, incidono la tela obliquamente, conferendo al lavoro drammaticità strutturale.
L’intensificarsi delle pulsioni emotive. Il surriscaldamento degli animi. L’ira. La collera. Il disaccordo e, dunque, la rottura che ne consegue.
Parrebbe proprio questo il senso profondo di questo dipinto dalle dinamiche così evidentemente nervose e dal carattere irascibile.
Già al primo colpo d’occhio, del resto, la percezione visiva viene come accelerata, eccitata, soprattutto grazie alla dominante cromatica in rosso, così come anche a causa dell’ordinata caoticità degli elementi in azione. Si è portati a “vibrare” in sincronia con ciò che si osserva, in “sintonia” con la dissonanza che di quest’opera è propria. La dissonanza, infatti, è elemento chiave nella comprensione della diegesi pittorica di questo componimento grafico. Crudo. Immediato. Quasi violento.
Del quintetto di opere prima citate, questa è, senza dubbio, quella strutturalmente più densa. E l’imprinting sensoriale che ne deriva connota il senso generico e profondo della sua natura.
Un equilibrio che scaturisce, per l’appunto, dall’intrinseco antagonismo dell’infinita varietà dei fattori in gioco.
Un’opera decisamente sanguigna e viscerale.

Altre immagini dell’opera

(selezionando un’immagine si aprirà la galleria fotografica per quest’opera)

Catalogo opere

(Selezionando un’immagine si passerà alla sezione Catalogo opere)